Il presidente della Cassia Corse, Luigi Berra, con il suo Gazzettino 101, piange, assieme a tutti gli amici e i soci, la scomparsa di Giuseppe Ciuffi, per tutti ‘Beppino’, appassionato di automobili storiche e da sempre una presenza costante nel nostro mondo.

Questo Gazzettino doveva iniziare in un altro nodo, ma la notizia che deve dare è divenuta priorità: l’amico da sempre della nostra Scuderia, Giuseppe Ciuffi, ci ha lasciato.

Un aneurisma ce lo ha portato via.

Non devo raccontarvi chi era Beppino; tutti lo conoscevamo bene. Un grande pilota, vincitore di tanti Rally, di corse in salita ed in circuito; vincitore di Campionati Italiani e di due edizioni dell’ Alfa Revival Cup.

Si stava bene con lui, ad ascoltare i suoi racconti, i suoi aneddoti; non si sapeva mai quando era davvero serio e quando ci prendeva per i fondelli; ma se si aveva bisogno di lui, c’era sempre e si dimostrava un vero amico. Lascia in tutti noi un immenso dolore. Ciao Beppe.

Torniamo alle storie del Gazzettino che, adesso, ci sembrano banali.

Un altro mese è passato; non ci sono ancora state manifestazioni di auto; anzi tutte quelle programmate sono state rinviate o cancellate definitivamente. Il futuro è molto incerto a questo proposito; il Governo teme che gare e/o corse possano causare assembramenti possibili cause di contagi; per questa ragione noi della Cassiacorse non abbiamo preso una decisione se programmare lo svolgimento della Firenze Siena in autunno o no. Gli amici che vogliono partecipare se la sentiranno di rischiare anche minimamente? Parlando con le persone si sente che c’è ancora tanta paura.

Personalmente sono stato parecchio assente all’interno della sede; non perché abbia il timore del contagio ma in virtù di stupide regole che non permettono spostamenti senza “giustificati motivi”.

Se avessi detto ai rappresentanti della legge che volevo solamente abbracciare le auto poste nel capannone (in fondo le potremmo considerare dei “congiunti”) mi avrebbero preso per pazzo.

Allora ho pensato che era venuto il momento opportuno per sapere qualcosa di più del paese della Sambuca Val di Pesa dove c’è la sede della Scuderia.

Povera Sambuca, rispetto ai tanti capolavori che abbiamo tra Firenze e Siena, la Sambuca è ben poca cosa, ma vale la pena di conoscerla.

E’ divisa in due parti: la parte dove ci sono le abitazioni e quella che racchiude un importante polo industriale; sono separate dalla via Chiantigiana che unisce la zona di Greve a San Donato in Poggio.     

Guardando la zona abitativa ci si rende conto che il borgo non è recente: già nel XII secolo si sa che esisteva un ponte che scavalcava il fiume Pesa; nel giugno del 1219 e poi l’8 gennaio del 1295 si trova menzione di un “borgo del Ponte della Sambuca”. Il nome: ponte di Ramagliano. Informazioni che provengono da documenti dell’Abbazia di Passignano. Pare che sulla collina sovrastante il paese si ergesse il Castello di Sambuco di cui, purtroppo se ne sono perse le tracce.

Esiste un documento del 20 settembre dell’anno 1301 in cui si dà licenza a due muratori di Firenze di costruire case in pietra nel borgo della Sambuca.

Il ponte dà l’impressione di essere tuttora quello costruito in epoca medievale ma quello attuale non lo è; alla fine del 1700 fu rifatto; fu poi ampliato nel 1843; distrutto durante la seconda guerra mondiale e finalmente ricostruito nel 1946, cercando di farlo il più possibile uguale a quello distrutto. Comunque richiama alla mente ponti del lontano passato, leggermente a schiena d’asino. Vicino al ponte si trovano tuttora alcuni edifici chiaramente antichi. Uno, alla estremità destra, fa pensare che sia stato un mulino ad acqua. Come è noto, nel passato, i mulini servivano per macinare i grani, ma anche per follare la lana, per battere le lastre metalliche e fare tante delle cose che oggi possiamo fare con macchine a motore o elettricità. C’è chi dice che in origine era una torre, che è stata scapitozzata e quindi divenuta osteria. Può essere tutto vero ma guardandone il lato verso il fiume si nota una arcata che è stata murata e che, secondo il mio umile parere, da lì usciva la pala che, mossa dalla corrente del fiume, muoveva la macina.

Perché un borgo quasi nascosto come la Sambuca ha avuto nel passato uno sviluppo importante? Per la posizione geografica: alla confluenza della via Cassia e della strada che proveniente dal Chianti portava nella Val d’Elsa.

La posizione geografica ne ha anche promosso lo sviluppo industriale, da quando nel 1965 fu realizzata la super-strada che univa Firenze e Siena che è anche collegata alla Autostrada A1.

Adesso ci sono circa 200 aziende delle più svariate attività: quelle inerenti al vino e all’olio, quelle di altissima tecnologia, quelle del settore medicale, del biscottificio, della ristorazione, dello sport nautico, della moda e così via. Una azienda che è da ricordare per la intraprendenza dei titolari: produce Birra artigianale. Nel cuore del Chianti e. di conseguenza del vino, si produce birra!

Per “fare gruppo”, per avere unità di intenti, per acquisire maggior forza di fronte alle istituzioni; molte di queste ditte si sono costituite in una associazione: Made in Sambuca. Il promotore di questa iniziativa è una nostra vecchia conoscenza, quel Danilo Barbieri che è da sempre il Vice-Presidente della Cassiacorse e il trascinatore di tante nostre iniziative. Danilo si raccomanda di pronunciare il nome della Associazione esattamente come scritta: “made”; guai a chi la pronuncia “meid”; è della Sambuca e allora è made!

Siamo ormai alla fine di maggio e non abbiamo idea alcuna di quando potremo ricominciare a gareggiare. O meglio, l’ACI Sport ha annunciato che i Campionati per auto moderne potranno riprendere in circuito già a luglio al Circuito del Mugello, ma non ha ancora parlato dei Campionati per auto storiche, evidentemente figlie di un dio minore.  In TV si parla quotidianamente del calcio: riprende, non riprende, a porte chiuse, si potranno vedere in streaming? Come si fa a vivere senza il calcio? Già, il calcio significa un giro di affari milionario; le gare in auto, soprattutto quelle di auto storiche non fanno “girare” abbastanza denari. Il silenzio dell’Automobil Club Sport è però inquietante. Desolante. Significa che non contiamo proprio niente, ma quando andiamo a rinnovare le licenze dei singoli piloti e navigatori necessarie per gareggiare, e le licenze delle Scuderie che partecipano ai vari Campionati, diventiamo improvvisamente interessanti.

In un momento in cui è ancora problematico essere in contatto fattuale con gli amici, desideriamo salutare tutti coloro che ci supportano: la Banca Mediolanum attraverso l’ufficio di Firenze, la ditta Margi Orologi, il biscottificio Ghiott, Sintesi Tappezzerie per auto, il Circolo Gramasteda.

Promettiamo anche a loro che appena ci sarà permesso, ci si ritroverà tutti insieme per festeggiare.

Un caro saluto dal vostro Gazzettino che spera ed augura che questo 2020 non sia soltanto un anno di tristezza; vogliamo ritrovarci presto per un abbraccio collettivo.

P.S. All’ultimo momento è arrivato il calendario del Campionato Italiano in circuito:

11 Giugno       Misano

12 Luglio        Imola

06 Settembre   Vallelunga

11 Ottobre       Mugello

25 Ottobre       Imola

29 Novembre  ??

Speriamo.